Luca D'Onghia (Imola 1980) si è formato all'Università di Pisa e alla Scuola Normale Superiore, dove è stato ricercatore e docente per quindici anni (2008-2022); tra il 2022 e il 2023 ha insegnato all'Università di Bergamo, e dal settembre 2023 è in servizio come professore ordinario di Linguistica italiana all'Università di Siena. Ha insegnato Storia della lingua italiana e Filologia italiana anche a Potenza, Venezia, Pavia (Istituto Universitario di Studi Superiori), Padova (Scuola Galileiana di Studi Superiori), Pisa e Losanna, e ha preso parte a un'ottantina di convegni e seminari in Italia e all'estero.
Si è occupato soprattutto di letteratura dialettale riflessa, plurilinguismo teatrale, problemi di sintassi, etimologia e lessicologia italo-romanza. Ha al proprio attivo circa centocinquanta pubblicazioni, tra le quali le edizioni critiche commentate del Saltuzza di Andrea Calmo (Padova 2006) e della Moschetta di Ruzante (Padova 2010, premio Brunacci-Monselice), nonché l'edizione annotata delle prime tre commedie di Pietro Aretino (Parma-Milano 2014). Più recentemente ha curato le raccolte di saggi Giulio Cesare Croce autore plurilingue (Alessandria 2017) e, con Massimo Danzi, La poesia dialettale del Rinascimento nell'Italia del nord (Genève 2021). Dirige con Lorenzo Tomasin il VEV-Vocabolario storico-etimologico del veneziano ed è coordinatore nazionale del PRIN VIS-Venetian Integrated Studies (XIVth-XVIII centuries).