Sono professore associato di Linguistica italiana presso il Dipartimento di filologia e critica delle letterature antiche e moderne (DFCLAM) dell'Università degli Studi di Siena.
In precedenza, dopo aver conseguito il dottorato di ricerca in “Storia della lingua e dei volgari italiani” (Università di Roma "La Sapienza", 2002) ed essere stato assegnista di ricerca in Linguistica italiana dal 2003 al 2006 all'Università degli Studi di Siena, sono stato ricercatore di Linguistica italiana nella stessa Università dal 2007 al 2021, dapprima presso la Facoltà di Lettere e Filosofia e poi presso il Dipartimento di scienze della formazione, scienze umane e della comunicazione interculturale (DSFUCI) di Arezzo.
Dall'a.a. 2003-2004 ho tenuto, e tengo tuttora, vari corsi di Linguistica italiana – Scrittura di Base, Storia della lingua italiana, Grammatica italiana, Sintassi e lessico dell’italiano, Didattica dell’italiano, Italiano per i media, Storia e geografia dell’italiano – nonché di Filologia e linguistica romanza.
Sono stato, dall'a.a. 2018-2019, referente per il Tutorato del Dipartimento di scienze della formazione, scienze umane e della comunicazione interculturale (DSFUCI) e dall'a.a. 2021-2022 referente per l'Orientamento e il Tutorato del corso di laurea in Lingue per la comunicazione interculturale e d'impresa presso il DFCLAM. Dall' a.a. 2022-2023 faccio parte del Comitato per la didattica del corso di laurea in Lingue per la comunicazione interculturale e d'impresa presso il DFCLAM.
Mi sono occupato prevalentemente di sintassi e testualità dell’italiano scritto, in prospettiva sia sincronica sia diacronica, e più specificamente dei libri di famiglia fiorentini tre-quattrocenteschi; della lingua dei mercanti medievali; delle visioni di Santa Francesca Romana; della prosa di Giacomo Leopardi; dei diari del Novecento; della canzone d’autore italiana; della scrittura degli studenti universitari.
Recentemente le mie ricerche si sono rivolte anche alla morfologia verbale dell’italiano antico; alla storia dei latinismi; alla lingua letteraria in ottave (i cantari di Antonio Pucci e l’Orlando furioso); alla scrittura di Pietro Bembo; alla fonomorfologia della prosa di Galileo; alla grammaticografia del Sette e Ottocento; alla linguistica di M. Cesarotti e G. Leopardi; alla lingua dei diari di guerra; alla poesia romagnola di Raffaello Baldini.
Attualmente mi sto occupando dell'edizione critica commentata delle postille autografe di Pietro Bembo alla Cronica di G. Villani (ms. Riccardiano 1534) e della stesura del volume La lingua di Leopardi per l'editore "il Mulino".